Silvia Lanzalone | Emanuela Mentuccia

(a)live - memoria nelle parole

installazione musicale su versi di poesie russo-ucraine (2022)

voce appena udibile
voce vera

Anastasia Afanasieva
(Kharkiv, Ucraina, 1982)

© Emanuela Mentuccia

L'identità letteraria di un popolo si plasma nell'espressione poetica, potente strumento di pensiero, luogo della memoria e di trasformazioni semiotiche.
L’installazione propone al visitatore uno sguardo sulle lacerazioni di una cultura eterogenea e propone un possibile processo di ricostruzione, in un equilibrio fragile tra unità e identità.
Poeti di lingua russa e poeti di lingua ucraina offrono una pluralità di espressioni, spesso caratterizzate da increspature prosodiche, interruzioni e crepe sintattiche.
Parole disincarnate, brandelli di poesie, detriti di un linguaggio in frantumi, forniscono testimonianza tangibile di eventi di guerra, di una condizione estrema del vivere, che influenza il pensiero e le attività umane.
La musica esplora i significati di ciò che la parola non dice, ma nasconde, affidando al silenzio e all’attenzione dell’ascoltatore la possibilità di ricostruire relazioni, connessioni, spunti di libertà e di salvezza, e contribuisce così alla creazione di un risultato corale.

musica e progetto sonoro Silvia Lanzalone
immagini e progetto visivo Emanuela Mentuccia

informatica Antonio Russo
elettronica Antonio Marra

le sue mani senza guanti sono rosse come la vergogna
Anastasia Afanasieva
(Kharkiv, Ucraina, 1982)
e dimmi: quanta rabbia può esserci in una poesia?
Ostap Slyvynsky
(Lviv, Ucraina, 1978)

tutto il resto è diventato memoria
ossigeno dal fuoco

Marianna Kiyanovska
(Zhovkva, Lviv Oblast, Ucraina, 1973)
sole nero splende da un foro di schegge
Boris Khersonsky
(Chernivtsi, Ucraina, 1950)
ascolto, se ci sono esplosioni,
se nessuno calpesta il terreno ...
Lyudmyla Khersonska
(Tiraspol, Moldavia, 1964)
raccolgo le mie tracce, 
le mie tracce ovunque
Vasyl Holoborodko
(Adrianopil, Luhansk Oblast, Ucraina, 1945)

non c'è poesia sulla guerra c'è solo decomposizione sulla guerra
Lyuba Yakimchuk
(Pervomaisk, Luhansk Oblast,  Ucraina, 1985)

la vita è distribuita - 
a tutti, un frammento alla volta
Aleksandr Kabanov
(Kherson, Ucraina, 1968)





Le immagini di (a)live - memoria nelle parole  sono di Emanuela Mentuccia, i suoni sono di Silvia Lanzalone, la traduzione italiana dei versi  è a cura di Silvia Lanzalone ed Emanuela Mentuccia.
Le poesie
 da cui sono stati estrapolati i versi sono state selezionate dal sito web Words for War: New Poems from Ukraine, che è una pubblicazione di Academic Studies Press and Harvard Ukrainian Research Institute  - © 2022, Borderlines Foundation for Academic Studies © 2022, Academic Studies Press. Il contenuto del sito web Words for War: New Poems from Ukraine,  è soggetto a licenza CC-BY-NC 4.0.

(a)live - memoria nelle parole, realizzata presso il CRM-Centro Ricerche Musicali di Roma, è una produzione ArteScienza 2022. L'installazione  è attiva da sabato 9 luglio a venerdì 30 settembre 2022 presso il Kunst Raum del Goethe-Institut di Roma. Link all'evento: https://www.artescienza.info/it/esposizioni/a-live-2022.html


The images of (a)live - memoria nelle parole  are by Emanuela Mentuccia, the sounds are by Silvia Lanzalone, the Italian translation of the verses used is by Silvia Lanzalone and Emanuela Mentuccia. The poems from which the verses were extrapolated were selected from the website Words for War: New Poems from Ukraine,  that is a publication by Academic Studies Press and Harvard Ukrainian Research Institute  - © 2022, Borderlines Foundation for Academic Studies © 2022, Academic Studies Press.  The content of the website Words for War: New Poems from Ukraine,  is subject to a CC-BY-NC 4.0 license.

(a)live - memoria nelle parole, created at the CRM-Centro Ricerche Musicali di Roma, is an ArteScienza 2022  production.  The installation is active from Saturday 9 July to Friday 30 September 2022 at the Kunst Raum of the Goethe-Institut in Rome. Link to the event: https://www.artescienza.info/it/esposizioni/a-live-2022.html


© Silvia Lanzalone 2022