Whirlwind, per flauto in Sol, clarinetto basso in Sib, percussioni e tastiera MIDI
(1996)
Whirlwind prende spunto da una frase di Ezra Pound: << L’immagine non è un’idea. E’
un nodo o un groviglio di radiazioni; ciò che posso o devo per forza chiamare
vortice, dal quale, attraverso il quale e dentro il quale, le idee stanno
costantemente scorrendo. >>.
L’immagine
del vortice, per me molto evocativa, si concretizza dal punto di vista musicale
attraverso l’applicazione ai parametri musicali di alcune caratteristiche
riscontrabili nelle leggi dei moti atmosferici e in particolare nella
formazione dei cicloni.
Essa
prende forma a partire da due situazioni sonore contrapposte: la prima
caratterizzata da una prevalenza di suoni puntiformi percepibili come una
fascia di poca densità e con molto movimento interno; la seconda caratterizzata
da suoni fasciformi organizzati in clusters e percepibili come una fascia di
molta densità e poco movimento interno. Tali elementi, paragonabili alle due
correnti d’aria - rispettivamente fredda e calda - che sono alla base della
formazione dei cicloni, si evolvono riproducendo l’andamento di un vortice.
L’evoluzione
avviene secondo alcune tappe: i due elementi inizialmente non interferiscono
tra loro e si spostano rispettivamente l’uno verso sinistra e l’altro verso
destra; successivamente il primo avvolge il secondo e si forma il vortice vero
e proprio; conseguentemente il secondo elemento si riduce e il vortice si
occlude; infine l’ultimo vortice, composto ora solo dal primo elemento, si
estingue. Il ciclone si sposta creando una curva parabolica il cui vertice è il
suo punto di massima forza e quando si estingue si sposta secondo un altro arco
di parabola più breve.
Così
il brano risulta formalmente diviso in quattro parti che si susseguono senza
soluzione di continuità - stasi, crescita, vortice, estinzione -; il materiale
subisce un processo di evoluzione che tiene conto di un andamento di tipo
parabolico simile a quello descritto sopra, che viene applicato ai vari
parametri.
Esecuzioni / Performances
Progetto Musica Duemila - Programma Orizzonti.
Freon Ensemble. Stefano Cardi, direttore; Giuseppe Pelura, flauto; Paolo
Montin, clarinetto basso, Rodolfo Rossi, percussioni, Roberta Vacca, tastiera
MIDI, Mauro Cardi, Silvia Lanzalone, regia del suono. Bretton Hall College,
Inghilterra, 17/11/96.